SPECIALE ELEZIONI USA: LE DATE DELLE ELEZIONI

Con l’avvicinarsi delle elezioni Usa 2020, ricapitoliamo il calendario ufficiale dettato dalla legge elettorale degli Stati Uniti. Il sistema per la nomina del presidente americano prevede 3 step in 3 date diverse.

• 3 novembre 2020: i cittadini votano i cosiddetti grandi elettori, che sono 538 e formeranno il Collegio Elettorale degli stati Uniti d’America.
• 14 dicembre 2020: i grandi elettori sono chiamati ad eleggere il presidente e il vicepresidente degli Stati Uniti, che salgono in carica con la maggioranza assoluta (almeno 270 voti).
• 20 gennaio 2021: inizia ufficialmente il mandato del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America e del suo vicepresidente.


La composizione del collegio dei grandi elettori ricalca il numero dei seggi parlamentari per stato membro. La California conferisce ben 55 membri sia per il parlamento che per il collegio elettorale. Seguono il Texas, con 38 nominativi, e l’ex aequo di Florida e New York.

Mentre i seggi parlamentari sono 535, al numero dei grandi elettori si aggiungono i 3 nominativi eletti dal Distretto di Washington.

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SPECIALE ELEZIONI USA: NIENTE PRIMARIE PER I REPUBBLICANI, RECORD DI CANDIDATURE PER I DEMOCRATICI

9 aprile 2020: la ritirata di Bernie Sanders. L’ex candidato democratico di punta Bernie Sanders, in 8 anni di corsa alle primarie è riuscito a spostare a sinistra il dibattito democratico. Quest’anno cede il passo a Joe Biden dopo una serie di risultati deludenti alle primarie, così deludenti da non lasciargli più margine per la corsa alla casa Bianca.
Al di fuori dello scontro fra i due big, le primarie del Partito Democratico per le elezioni Usa 2020 hanno visto 29 candidati: sebbene alcuni si siano ritirati prima dell’inizio delle votazioni, si tratta di un record storico.

18 giugno 2019: Donald Trump annuncia la sua candidatura alle primarie per le elezioni presidenziali del 2020. In realtà Trump aveva annunciato l’intenzione di correre per un secondo mandato già all’indomani del suo insediamento alla Casa Bianca. Non è una novità che un Presidente Usa resti in carica per più di un mandato consecutivo: è successo anche ai suoi tre immediati predecessori (Barack Obama, George W. Bush e Bill Clinton).
La peculiarità di questa consultazione è che di fatto non ci sono state delle primarie repubblicane, perché gli altri due candidati si sono ritirati prima ancora dell’inizio delle votazioni.

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SPECIALE ELEZIONI USA: LE NEWS SALIENTI DELL’ULTIMO ANNO CHE HANNO INFLUENZATO LE ELEZIONI

Il mandato di Donald Trump è stato attraversato da eventi di portata epocale non solo per gli Stati Uniti ma anche per il mondo intero. Varie istanze di diversa natura ma di pari rilevanza hanno avuto un’eccezionale risonanza mediatica, intrecciandosi ai temi delle campagne elettorali.

George Floyd: l’uccisione di George Floyd è avvenuta il 25 maggio 2020 nel corso di un arresto da parte della polizia di Minneapolis. L’eccezionalità dell’evento si basa sulla divulgazione del video dell’arresto fatale e nella successione di proteste che hanno infiammato tutto il mondo, specialmente gli Stati Uniti. Il movimento Black Lives Matter ha portato ad un’ondata di rivendicazioni di ampio raggio tali da toccare anche le elezioni Usa, a partire dall’endorsement politico delle posizioni a favore o contrarie al movimento.

Covid-19: l’avvento della pandemia ha come minimo modulato l’iconografia della propaganda elettorale del duello Biden-Trump. La politicizzazione della reazione alle politiche di contenimento della diffusione del virus è stato un fattore notevole in diversi paesi in cui il Covid-19 ha toccato i vertici di governo, pensiamo a Bolsonaro, Trump, Johnson. Un altro effetto dirompente l’ha avuto nei paesi in cooperazione e/o competizione per lo sviluppo rapido di un vaccino, come nel caso di Putin e del vaccino russo. Anche questo tema è diventato uno strumento politico declinato in modi opposti a seconda dell’approccio dei candidati alle presidenziali Usa, che si riflette e si amplifica anche presso gli spokesman dei partiti europei. Fake news: l’influenza delle fake news e della disinformazione è diventata una questione centrale in diversi ambiti, non ultimo il dibattito sulla democrazia.

Il tema delle fake news sta acquisendo una rilevanza crescente nei media statunitensi proprio sulla scia della manipolazione delle informazioni ad uso della campagna elettorale, in particolare del partito Repubblicano. Le perplessità e le preoccupazioni in merito sono tuttavia già sorte durante la gestione dei public speech di Trump (uso della candeggina come cura per il Covid e non come presidio per la disinfezione ambientale). Uno degli ultimi casi di manipolazione artata delle informazioni è relativo alle dichiarazioni del dr. Fauci in merito alla gestione dell’emergenza da parte del governo Trump. La proliferazione delle fake news e i warning riguardo le potenzialità, appena agli albori, dei deep fake, emergono ora proprio grazie agli effetti del connubio fake news-elezioni Usa. I social media si stanno muovendo proprio in questi giorni per fermare gli strumenti di divulgazione di fake news, come testimoniano Milano Finanza e CNBC.

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SPECIALE ELEZIONI USA: LE ULTIME STOCCATE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE

I dibattiti presidenziali: sono iniziati il 29 di settembre con il primo appuntamento, definito “una vergogna” e “una lotta nel fango” per i toni di entrambi gli oratori ma soprattutto per il comportamento inaccettabile del presidente, criticato anche dai repubblicani (“huge mistake” è stata una delle descrizioni delle scelte degli endorsement politici e sociali di Trump nel corso del primo faccia a faccia).

Il secondo dibattito, fissato per il 15 ottobre, è stato cancellato a causa delle condizioni di Trump, positivo al Covid: è stato sostituito da due singole speech dei candidati, in location diverse e trasmesse in contemporanea da emittenti diverse. Il terzo e ultimo dibattito si è svolto normalmente ma con forte moderazione (microfoni mutati a turno) per evitare il caos del primo dibattito.

Il ritorno di Obama: Barack Obama, il più amato degli ex presidenti Usa viventi, ha appoggiato la campagna di Biden e ha deciso di comparire ufficialmente sul palco per il rush finale del candidato democratico. Fra le città toccate c’è Philadelphia, uno degli “swing state” che più contano nella vittoria delle elezioni Usa. In un intenso discorso a braccio, Obama ripercorre i passi falsi di Trump e ribadisce la necessità di votare e di informarsi sulle modalità di voto legale, aprendo il discorso con un monito: “Quello che decideremo in questi ultimi giorni, avrà conseguenze che dureranno per decenni”.

Niente First Lady: ancora disturbata dalla tosse, Melania Trump non interverrà sul palco a fianco del marito. La convalescenza della First Lady, risultata positiva al Covid ad inizio ottobre, non le permette di fare un’ultima comparsa pubblica durate la campagna elettorale. Da oltre 1 anno, Melania non compare in pubblico a supporto del marito.

La decisione di ricorrere all’“early voting”: data la situazione delicata negli Usa, per queste elezioni si è fatto ricorso alla possibilità del voto anticipato, ovvero alla possibilità di recarsi alle urne con largo anticipo (anche oltre un mese prima dell’Election Day ufficiale). L’afflusso degli elettori per l’early voting è eccezionale: più di 10 volte rispetto alle presidenziali del 2016. L’affluenza è stata giudicata come uno svantaggio per Trump, poiché il presidente e il suo staff avevano cercato di interferire con le votazioni via posta e in modalità anticipata, sia installando finte urne per il voto per posta sia comunicando scadenze che vanno perfino oltre l’election day.

Fra meno di una settimana ci sarà l’election day: l’attenzione è alle stelle e si aprirà una stagione dei pronostici destinata a durare un altro mese. Noi seguiremo da vicino le vicende! Vuoi restare aggiornato? Visita la nostra sezione news per trovare sempre nuovi approfondimenti sui temi caldi di ogni stagione e nuovi focus dedicati alle elezioni Usa, che senza retorica sono probabilmente le elezioni più importanti a livello globale.

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